L’Assegno Unico è la misura economica a sostegno delle famiglie con figli a carico istituita con la Legge Delega 46/2021. Diventerà operativa a partire dal 1° gennaio 2022, anche se formalmente, per presentare domanda, bisognerà attendere il 1° marzo 2022. È una misura che varrà dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 21esimo anno di ciascun figlio fiscalmente a carico.
Si chiama “Assegno Unico” appunto perché, a fronte di un’unica – e universale – prestazione economica erogata in base all’ISEE, andrà a rimpiazzare altre sei attuali misure erogate alle famiglie:
- le detrazioni Irpef sui figli a carico;
- gli assegni al nucleo per figli minori;
- gli assegni per le famIglie numerose;
- il Bonus Bebè;
- il premio alla nascita;
- il fondo natalità per le garanzie sui prestiti.
Sarà possibile richiedere la prestazione anche senza ISEE ma in tal caso verrà erogato l’importo minimo (ma se verrà inserito l’ISEE entro il 30 giugno 2022 (in attesa di parere dei Ministeri vigilanti) sarà possibile il conguaglio.
L’assegno è riconosciuto ai nuclei familiari per ogni figlio minorenne a carico e decorre dal settimo mese di gravidanza. È inoltre riconosciuto a ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, in presenza di una delle seguenti condizioni: il figlio maggiorenne a carico frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea o svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro o sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego o svolga il servizio civile universale.
Per circa la metà delle famiglie italiane (fino a 15.000 euro di ISEE) è pari a 175 euro mensili per il primo e secondo figlio e 260 dal terzo in poi.
Sono previste maggiorazioni per ciascun figlio minorenne con disabilità, per ciascun figlio maggiorenne con disabilità fino al ventunesimo anno di età, per le madri di età inferiore a 21 anni, per i nuclei familiari con quattro o più figli, e per i nuclei con secondo percettore di reddito.
L’assegno è riconosciuto senza limiti di età per ciascun figlio con disabilità.
Tra le novità principali introdotte nel testo approvato a seguito delle osservazioni delle Camere, i trattamenti in favore di figli disabili maggiorenni. Per i figli disabili tra 18 e 21 anni, la maggiorazione prevista è stata incrementata da 50 euro mensili a 80 euro mensili. È previsto che i genitori di figli disabili con più di 21 anni, pur percependo l’assegno, potranno continuare a fruire della detrazione fiscale per figli a carico.
Non sarà richiesta autorizzazione per i nuclei non coniugati, separati, divorziati, coppie di fatto etc. ma nell’ISEE dovrà essere presente anche il reddito del padre anche se non convivente, separato, divorziato etc. In sostanza nell’ISEE verrà ATTRATTO anche l’altro genitore.
Nella normalità, salvo il caso di affidamento singolo o genitore unico o rinuncia del genitore non convivente, la prestazione verrà erogata al 50% suddivisa tra i due genitori. Pertanto nel caso in cui il genitore richiedente non sia a conoscenza dell’IBAN dell’altro genitore, quest’ultimo dovrà accedere in procedura con il suo spid o mediante lo stesso Patronato, e inserire i suoi dati. Se la comunicazione sarà tardiva rispetto alla domanda originaria il 50% che spetta al secondo genitore non sarà retroattiva ma erogata dal mese successivo.
La domanda per il riconoscimento dell’assegno, che ha validità annuale e va pertanto rinnovata ogni anno, potrà essere presentata a decorrere dal 1° gennaio 2022. La presentazione della domanda avviene in modalità telematica all’INPS ovvero presso gli istituti di patronato.
Fino al 28 febbraio 2022 non cambia nulla. Per le domande presentate da luglio 2022 non sarà possibile recuperare i precedenti mesi.
Per i nuclei percettori di Reddito di cittadinanza, l’assegno unico e universale è corrisposto d’ufficio congiuntamente con il Reddito di cittadinanza e secondo le modalità di erogazione di quest’ultimo, sottraendo la quota prevista per i figli minori.
Il pagamento dell’assegno è corrisposto da marzo di ogni anno fino al febbraio dell’anno successivo.
Con l’assegno unico universale scompariranno le detrazioni fiscali in busta paga per i lavoratori dipendenti; lo stesso assorbirà l’assegno di Natalità, il premio alla nascita e il bonus terzo figlio del Comune.
L’INPS ha assicurato che per tutti i bimbi nati entro il 2021 verrà garantito il bonus bebè per un anno.
L’assegno è riconosciuto ai nuclei familiari per ogni figlio minorenne a carico e decorre dal settimo mese di gravidanza. È inoltre riconosciuto a ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, in presenza di una delle seguenti condizioni: il figlio maggiorenne a carico frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea o svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro o sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego o svolga il servizio civile universale.
Per circa la metà delle famiglie italiane (fino a 15.000 euro di ISEE) è pari a 175 euro mensili per il primo e secondo figlio e 260 dal terzo in poi.
Sono previste maggiorazioni per ciascun figlio minorenne con disabilità, per ciascun figlio maggiorenne con disabilità fino al ventunesimo anno di età, per le madri di età inferiore a 21 anni, per i nuclei familiari con quattro o più figli, e per i nuclei con secondo percettore di reddito.
L’assegno è riconosciuto senza limiti di età per ciascun figlio con disabilità.
Tra le novità principali introdotte nel testo approvato a seguito delle osservazioni delle Camere, i trattamenti in favore di figli disabili maggiorenni. Per i figli disabili tra 18 e 21 anni, la maggiorazione prevista è stata incrementata da 50 euro mensili a 80 euro mensili. È previsto che i genitori di figli disabili con più di 21 anni, pur percependo l’assegno, potranno continuare a fruire della detrazione fiscale per figli a carico.
Non sarà richiesta autorizzazione per i nuclei non coniugati, separati, divorziati, coppie di fatto etc. ma nell’ISEE dovrà essere presente anche il reddito del padre anche se non convivente, separato, divorziato etc. In sostanza nell’ISEE verrà ATTRATTO anche l’altro genitore.
Nella normalità, salvo il caso di affidamento singolo o genitore unico o rinuncia del genitore non convivente, la prestazione verrà erogata al 50% suddivisa tra i due genitori. Pertanto nel caso in cui il genitore richiedente non sia a conoscenza dell’IBAN dell’altro genitore, quest’ultimo dovrà accedere in procedura con il suo spid o mediante lo stesso Patronato, e inserire i suoi dati. Se la comunicazione sarà tardiva rispetto alla domanda originaria il 50% che spetta al secondo genitore non sarà retroattiva ma erogata dal mese successivo.
La domanda per il riconoscimento dell’assegno, che ha validità annuale e va pertanto rinnovata ogni anno, potrà essere presentata a decorrere dal 1° gennaio 2022. La presentazione della domanda avviene in modalità telematica all’INPS ovvero presso gli istituti di patronato.
Fino al 28 febbraio 2022 non cambia nulla. Per le domande presentate da luglio 2022 non sarà possibile recuperare i precedenti mesi.
Per i nuclei percettori di Reddito di cittadinanza, l’assegno unico e universale è corrisposto d’ufficio congiuntamente con il Reddito di cittadinanza e secondo le modalità di erogazione di quest’ultimo, sottraendo la quota prevista per i figli minori.
Il pagamento dell’assegno è corrisposto da marzo di ogni anno fino al febbraio dell’anno successivo.
Con l’assegno unico universale scompariranno le detrazioni fiscali in busta paga per i lavoratori dipendenti; lo stesso assorbirà l’assegno di Natalità, il premio alla nascita e il bonus terzo figlio del Comune.
L’INPS ha assicurato che per tutti i bimbi nati entro il 2021 verrà garantito il bonus bebè per un anno.